Styling

Ferrari Portofino: sportività, eleganza e lusso al Salone di Francoforte

Una nuova Ferrari è sempre un evento. La Ferrari Portofino è certamente una delle star del Salone di Francoforte 2017. Nome inconsueto ma azzeccato, una località esclusiva per un’auto esclusiva. Perché sia il comune turistico ligure che la vettura di Maranello esprimono sportività, eleganza e lusso. Così in Ferrari hanno voluto dedicare a questo luogo anche il nome della livrea, appunto Rosso Portofino.

Ferrari Portofino

La Ferrari Portofino è una gran turismo e sostituisce nella linea prodotti la California T. Quindi la carrozzeria è di tipo convertibile, insomma una spider. Da gran turismo anche la configurazione di posti 2+2, naturalmente quelli posteriori sono utilizzabili solo per brevi percorrenze. Il design è, scusate la ripetizione, da gran turismo. Ma Ferrari. Significa che questa vettura è stata progettata per andare in vacanza, però in modo sportivo, perché su un’auto che porta questo nome il divertimento non è solo nel luogo o nella compagnia, bensì anche e soprattutto nella macchina stessa.

Ferrari Portofino: la meccanica

Allora per una volta partiamo dalla meccanica. Motore V8 3.9 turbo, lo stesso che equipaggia la corsaiola 488 GTB e la “familiare” GTC4Lusso T; qui però è configurato ad un livello di potenza più basso, “solo” 600 cavalli invece di 670 e 610, però sono 40 in più rispetto alla California T. Coppia massima da delirio, 760 Newton metri erogati da 3000 a 5250 giri; significa una progressione da entusiasmo puro, senza soste fino alla zona rarefatta della potenza massima, che si tocca a 7500 giri, ammesso di trovare un rettilineo tanto lungo e deserto (ma c’è sempre la pista). Peso non comunicato, prestazioni da panico: 0-100 in 3,5 secondi, velocità massima oltre 320 Km/h. Basta numeri. Anzi no, ancora tre: lunghezza 4586 mm, larghezza 1938 mm, altezza 1318 mm. Perché con una Ferrari non si sale in macchina, si scende.

La dinamica

Non mettiamo più numeri, però la scheda tecnica non finisce qui. Dobbiamo parlare della dinamica di questa vettura, perché ogni Ferrari è una vera auto sportiva. Sono buoni tutti a schiaffare cavalli in abbondanza sotto il cofano, ma il difficile arriva quando comincia la prima curva e qui casca l’asino. Allora la Ferrari Portofino monta l’ultima versione del differenziale elettronico integrato con lo sterzo elettrico; in tandem permettono di ridurre il rapporto dello sterzo per avere una risposta più diretta senza perdere stabilità.

Poi abbiamo sofisticate sospensioni magnetoreologiche (no, le previsioni del tempo non c’entrano niente). Parola difficilissima per descrivere un sistema complesso quanto semplice e geniale: lo smorzamento del movimento verticale dell’ammortizzatore è istantaneo perché l’olio che lo fa funzionare contiene particelle metalliche che reagiscono ad un campo magnetico controllato elettronicamente. In questo modo la risposta alle sollecitazioni della strada e ai comandi del pilota è più veloce e precisa. Sintetizzando il tutto in modo bestiale, la Ferrari Portofino va molto forte e tiene la strada in modo superbo.

Il design

Arriviamo finalmente al design, perché una Ferrari è sempre (salvo rarissime eccezioni in 70 anni di storia) anche un’auto bellissima da vedere. Disegnata direttamente dal centro stile di Maranello, la carrozzeria della Portofino viene definita dai suoi autori una due volumi fastback (come una Punto?); chissà, forse la definizione è un po’ ardita. A noi piace dire terra terra che quando il tetto è chiuso sembra una coupé, quando è ripiegato è una spider. Il frontale segue l’attuale linea stilistica Ferrari con i fari a boomerang dall’inconfondibile firma luminosa, la cui sagoma si appoggia idealmente agli elementi aerodinamici ai lati del paraurti, mentre la calandra “sorride” come una grande bocca spalancata pronta ad inghiottirti.

Come sempre, il cavallino argenteo al centro della griglia fa pendant con quello impresso nel classico stemma sul cofano. Da qui partono due nervature che conducono lo sguardo alle prese d’aria proprio sotto il parabrezza, per far respirare meglio il possente V8.

Il profilo coniuga in perfetta armonia dinamismo ed eleganza. Non servono parole. Se anche sulla fiancata non ci fosse il classico scudetto giallo col Cavallino, si capirebbe alla cieca che questa è una Ferrari. Anche la coda ricorda, soprattutto dal disegno e dalla posizione dei fanali, una 488 in piccolo. Bella, bellissima. E anche aerodinamicamente efficiente, perché tutte queste linee assolvono primariamente all’esigenza di far penetrare la vettura nell’aria. La forma che segue la funzione, una tavola della legge nel design serio.

Spider

Due parole sull’elemento spider. Il tetto è rigido e retrattile, dopo l’apertura scompare completamente in un vano dietro ai sedili. Nella guida all’aria aperta un deflettore riduce del 30% il flusso d’aria nell’abitacolo, migliorando il comfort. Anche negli interni non si rinuncia a niente. E’ una moderna Ferrari da gran turismo, la spartanità è un lontano ricordo. (Leggi anche l’articolo sul sito Ferrari)

[Photo by ferrari.com]

Roberto Speranza

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Roberto Speranza

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