Fondazione Prada: l’arte a Chicago nel secondo dopoguerra

Fondazione Prada presenterà nella sede di Milano dal 20 ottobre 2017 al 15 gennaio 2018 un programma di ricerca e di informazione sull’arte sviluppatasi a Chicago nel secondo dopoguerra. La Fondazione prosegue nella sua strategia di rilettura di momenti della storia dell’arte contemporanea che, anche se non riconosciuti completamente dalla critica, hanno segnato l’attualità delle nuove generazioni artistiche, dai graffitisti ai neo-tecnologici.

L’arte nella Chicago del secondo dopoguerra

L’operazione di attraversamento di una pittura caratterizzata dall’impegno politico, dalla narrazione figurativa e dalla radicalità grafica, e per questo rifiutata dalla cultura dominante newyorkese più interessata alla dimensione astratta e impersonale dell’arte, è articolata in tre approfondimenti tematici concepiti e curati da Germano Celant come un unicum – “Leon Golub”, “H. C. Westermann” e “Famous Artists from Chicago. 1965-1975” – e dedicati a due generazioni di artisti formatesi a Chicago tra gli anni Cinquanta e Sessanta.

Questo progetto contribuisce a indagare la produzione artistica nei due decenni fuori dai principali centri di diffusione dell’arte, da Parigi a New York, per focalizzarsi sullo sviluppo di scene alternative nate intorno a scuole e accademie d’arte, in questo caso la School of the Art Institute of Chicago, e in competizione o in posizione critica rispetto al discorso industriale e riduttivo della Minimal Art.

Leon Golub

“Leon Golub”, la prima parte del percorso espositivo, si sviluppa nelle gallerie Nord e Sud della Fondazione e affronta due aspetti complementari della produzione dell’artista, presentando 27 acrilici su tela, di spettacolari dimensioni, realizzati dalla fine degli Sessanta agli anni Ottanta e più di 50 fotografie stampate su carta trasparente negli anni Novanta.

Golub, fin dalla sua formazione a Chicago, esplora un personale approccio alla figurazione, discostandosi dallo stile dominante dell’Action Painting e dell’Espressionismo astratto della New York School. L’esposizione si concentra sulle componenti politiche del suo lavoro che affronta apertamente la durezza della guerra, del razzismo, della tortura e della violenza.

H. C. Westermann

L’approfondimento dedicato a H. C. Westermann raccoglie nel primo piano del Podium più di 50 sculture di grandi e piccole dimensioni realizzate tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta e una selezione di opere su carta. La mostra esplora il suo particolare e intenso approccio alla lavorazione del legno che gli deriva dalle tradizionali tecniche di carpenteria.

Il rifiuto per il formalismo e la predilezione per i materiali di recupero, così come la visione nostalgica verso un’America scomparsa e lo sguardo critico sulla brutalità del presente, sono diventati elementi d’ispirazione per le successive generazioni di artisti attivi a Chicago e non, da Jeff Koons a KAWS (Brian Donnelly).

Famous Artists from Chicago. 1965-1975

L’ultimo momento espositivo, “Famous Artists from Chicago. 1965-1975”, ospitato al piano terra del Podium, dimostra la vivacità dell’ambiente culturale della città americana come centro di produzione figurativa e l’eterogeneità dei contributi di alcuni degli artisti noti come Chicago Imagists (Roger Brown, Ed Flood, Art Green, Gladys Nilsson, Jim Nutt, Ed Paschke, Christina Ramberg, Suellen Rocca e Karl Wirsum), che avevano individuato nel Surrealismo e nell’Art Brut le radici delle loro ricerche, così da anticipare le nuove espressioni degli anni Ottanta e Novanta, dal Graffitismo alla Street Art, dai cartoons selvaggi ai murales urbani. (sito ufficiale)

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[Photo Ufficio Stampa Fondazione Prada]

Mary Carbonero

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