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FAKBYFAK: innamorati del concetto, non del nome

FakbyFak
FakbyFak è il primo marchio russo di occhiali concettuali. Al MIDO 2017 ci fermiamo a chiacchierare con il designer. Ecco la nostra intervista.

FakbyFak è il primo marchio russo di occhiali concettuali. Nato nel 2013 a Mosca, in poco tempo è riuscito ad affermarsi come una delle tendenze principali degli ultimi dieci anni. Al MIDO 2017 ci fermiamo a chiacchierare con il designer russo Alex Melnikov.

Ci racconti la storia della nascita di FakbyFak?

“FAKBYFAK nasce a Mosca nel 2013 e il suo concetto, sin dal principio, era legato al futurismo. E’ stato mentre creavamo le prime collezioni che ci siamo resi conto che non è possibile catturare la realtà dandole un solo tipo di forma. Dalla scorsa estate abbiamo così rilanciato il brand iniziando un nuovo progetto. Si tratta di una nostra visione su ogni tipo di possibile collaborazione che si attua al giorno d’oggi nel mondo del fashion con il solo scopo di guadagnare. Noi volevamo andare oltre le nostre idee, oltre i nostri confini e abbiamo iniziato a collaborare con il designer Manish Arora, e, successivamente, con lo stilista avant-garde belga Walter Van Beirendonck”.

Quale è la filosofia che sta alla base di FakbyFak?

“Già il nome stesso è una “ridicolizzazione” del concetto di marca “brand by brand” e di quello di nome “brand by name”. E’ una sorta di protesta contro ogni tipo di concetto. Al di là del nome ciò che conta è il prodotto e sin dall’inizio eravamo intenzionati a creare storie vivide, vogliamo far innamorare la gente del nostro design non del nostro nome. Non comprendiamo come tante maison cercano di fare un brainwash alla gente e di inculcar nella loro testa un logo. Queste sono le regole del fashion e noi non le condividiamo. Con FakbyFak non vogliamo creare tanto un brand quanto un movimento, una vibrazione, uno stile di vita che è nutrito dalle idee a me affini quindi chi si riconosce in queste idee viene automaticamente attratto dai nostri prodotti”.

E le vostre collezioni?

“Come dicevo prima, inizialmente eravamo ispirati dal futurismo ma, mentre disegnavamo, ci siamo resi conto che la realtà non può essere catturata in una sola forma, per cui volevamo andare oltre, fare un ulteriore passo ed essere affascinati da più cose possibile. Comunque alla base di ogni creazione ci stanno le nostre intuizioni. Così ciascuna collezione può essere totalmente diversa da quella precedente e da quella successiva, proprio perchè ci lasciamo trasportare dalle idee del momento. Non c’è alcun filone logico ma è pura intenzione: e se ci pensi questa è la vita perchè noi tutti siamo in movimento e cambiamo in continuazione. Stiamo cercando di seguire il flusso di pensieri e il flusso della vita. Ad esempio abbiamo dei modelli dotati di lenti rotanti di modo che si possa dare una forma diversa all’occhiale a seconda di come ci si sente in quel giorno o per dare una grinta diversa al proprio outfit”.

Mentre cosa ci dici dei materiali?

“Noi produciamo in molte località ma in Giappone si trova la nostra più grande industria manifatturiera. Poichè stiamo aggiungendo molte soluzioni tecniche (il mio socio Roman è un ingegnere e mi aiuta ad avere un punto di vista diverso sulle cose e a creare così prodotti supereccitanti che nessuno ha mai fatto prima), abbiamo iniziato a rivolgerci anche all’Europa. Prevalentemente utilizziamo l’acetato che offriamo in diversi colori: per questa collezione (quella presente al MIDO-n.d.r.) le tonalità variano dal grigio, al marrone passando per il viola chiaro. Prestiamo molta attenzione ai materiali e ai dettagli e per questo stiamo continuando a fare molti test fino a che non siamo soddisfatti. Perché è il dettaglio che sottolinea la nostra unicità”.

Prima di salutarci, ci tiene che io scriva che è molto contento che la gente segua loro e il loro messaggio: perché ciò che Fakbyfak si propone è cambiare la percezione che le persone hanno delle cose e questo proposito sta dando i suoi frutti.

Sito ufficiale.

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