Jean-Luc Godard: il grande maestro del cinema francese

Jean-Luc Godard, grandissimo regista francese, è nato il 3 dicembre 1930 a Parigi. Si è distinto come uno dei più importanti esponenti della Nouvelle Vague. Ha apportato grandi innovazioni linguistiche al mezzo cinematografico ed è stato Leone d’oro alla carriera nel 1982. Nel 2011 ha ricevuto pure l’Oscar onorario.

Jean-Luc Godard: la sua vita

Ha frequentato la Sorbonne, ottenendo nel 1949 il diploma in Etnologia. Negli anni Cinquanta si distingue per le sue critiche cinematografiche su riviste come Arts e Cahiers du cinema, con lo pseudonimo di Hans Lucas. Scrive una breve recensione su Rudolph Matè, una recensione più impegnata su L’altro uomo di Alfred Hitchcock e un saggio dal titolo Difesa e illustrazione del découpage classico. Abbandonata l’attività di critica, tra il 1953 e il 1955 Godard si reca più volte in America. (Wikipedia)

In seguito, assume un impiego nella costruzione della diga della Grande Dixence, in Svizzera, che diventerà lo spunto per un primo cortometraggio, Opération béton (realizzato nel 1955 con il finanziamento della ditta appaltatrice).

Tornato a Parigi, inizia a lavorare intensamente sui cortometraggi. Nel terzo, Charlotte et son Jules, nel 1958 doppia la voce di Jean-Paul Belmondo. Nel quarto, Une histoire d’eau, lo stesso anno, collabora con François Truffaut, che l’anno dopo gli fornirà il soggetto per il primo lungometraggio. Che diventa subito il vessillo della Nouvelle Vague francese: Fino all’ultimo respiro (1959).

Il film viene girato in appena quattro settimane, con budget limitato e il ricorso alla cinepresa a mano. Vince il premio Jean Vigo. Sono presenti già in questa prima pellicola i tratti distintivi di Godard: montaggio sconnesso, attori che si rivolgono direttamente al pubblico, sguardi in macchina. Il regista cita ossessivamente i film americani di genere degli anni Cinquanta.

3 Periodi

Si distinguono tre periodi nel lavoro di Godard: 1960 – 1967 (grande vena creativa, 22 film, l’esperienza del Sessantotto vissuta in prima persona), 1968-1972 (cinema collettivo, fine dell’eversione), 1975-2006 (nuove sperimentazioni, critica fatta per immagini alle stesse immagini). Da ricordare, tra i titoli principali della sua filmografia Le Vent d’est, Lotte in Italia, King Lear, Adieu au Langage.

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Barbara Vellucci

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