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Nelson Mandela: fu capitano della nostra anima

Nelson Mandela
La vita di un uomo che ha cambiato la storia del mondo. Ha guardato in faccia il razzismo e ha vinto: lui è Nelson Mandela, capitano sulla nostra anima.

Nelson Rolihlahla Mandela nasce il 18 luglio 1918 nel piccolo villaggio di Mvezo, situato nella regione del Transkei, in Sudafrica. Nel 1941, all’età di ventitrè anni, Mandela e suo cugino Justice sono sottoposti dal capo della tribù thembu Dalindyebo al matrimonio combinato: i due decidono di scampare alla tradizione popolare partendo alla volta di Johannesburg, luogo in cui praticano gli studi di legge. L’anno seguente, Nelson Mandela entra a far parte dell’”African National Congress” e istituisce poco tempo dopo l’associazione giovanile “Youth League”.

Apartheid: Nelson Mandela come Gandhi

Il 1948, è l’anno in cui il partito del National Party sale al potere in Sudafrica: hanno inizio le “regolari” manifestazioni di razzismo e segregazione da parte del governo, che spingono Mandela ad unirsi alla campagna di resistenza africana ed adottare la “Carta della Libertà”, il principale progetto designato per denunciare l’apartheid. Proprio come fece in passato Gandhi, anche Nelson Mandela decide di fornire assistenza legale gratuita (o a basso costo) al proprio popolo ed è successivamente arrestato con l’accusa di tradimento, nel corso di una rappresaglia di massa del dicembre 1956. Assolto in seguito al processo (della durata di cinque anni) assiste al cruento Massacro di Sharpeville e decide inevitabilmente di appoggiare la lotta armata.

Nel 1961, Nelson Mandela diviene comandante dell’ala armata Umkhonto we Sizwe dell’ANC e si dedica al sabotaggio del governo e dei suoi obbiettivi: nell’agosto del 1962, è arrestato dalla polizia sudafricana ed imprigionato per ventisette anni con l’accusa di “viaggi illegali all’estero e incitamento allo sciopero”. Il carcere però, non placa gli animi di un Mandela sempre più inferocito e convinto dei propri ideali: continua la lotta anti-apartheid ed il supporto all’ANC fino all’11 febbraio 1990, giorno in cui le continue pressioni della comunità internazionale spingono il Presidente sudafricano F.W. de Klerk ad ordinarne il rilascio.

Nelson Mandela scrive la storia

Neo Presidente dell’African National Congress e fresco Premio Nobel, decide di concorrere contro De Klerk alle elezioni nazionali dei primi anni 90’, oltre ad abbandonare definitivamente l’ideale della vendetta violenta. Nel maggio 1994, Nelson Mandela diviene Presidente del Sudafrica: sono le prime elezioni multirazziali della storia del paese. Dal 1999 in poi, Mandela abbandona la vita politica sudafricana per dedicarsi all’impegno umanitario per i diritti sociali, civili e umani nel mondo: riceve numerose onorificenze internazionali (come il Bharat Ratna indiano) dedicandosi al progetto fino all’età di ottantacinque anni.

Il mondo piange la sua morte

Il 28 marzo del 2013, Nelson Mandela è ricoverato presso un ospedale di Pretoria per via una grave infezione polmonare collegata ad una tubercolosi subita nel passato periodo di detenzione: dopo essere stato dimesso e nuovamente ricoverato, il 5 dicembre del 2013 viene annunciata al mondo la sua morte tramite Jacob Zuma, Presidente del Sudafrica. (qui il sito della Nelson Mandela Foundation)

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Invictus di William Ernest Henley (Poesia che amava moltissimo Nelson Mandela)

Dal profondo della notte che mi avvolge,
Buia come un abisso che va da un polo all’altro,
Ringrazio qualunque dio esista
Per la mia indomabile anima.

Nella feroce morsa delle circostanze
Non mi sono tirato indietro né ho gridato.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
Il mio capo è sanguinante, ma indomito.

Oltre questo luogo di collera e di lacrime
Incombe solo l’Orrore delle ombre,
Eppure la minaccia degli anni
Mi trova,e mi troverà, senza paura.

Non importa quanto stretto sia il passaggio,
Quanto piena di castighi la vita,
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima.

[Photo by Pixabay.com]

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