Tsu, il social network per guadagnare
Solo tre lettere, ma sono sulla bocca di tutti: Tsu. Ormai tutti ricolleghiamo la parola “social network” ad un sito web o piattaforma che ci permette di intrattenere relazioni sociali con gli altri. Spesso immaginiamo un mondo futuro, in cui strumenti come Youtube, Facebook, Twitter o Instagram (ad esempio) possano divenire disponibili esclusivamente sotto forma di pagamento; ma se in realtà avvenisse il contrario?
Tsu sta iniziando a spopolare nel globo, essendo attualmente considerato, il primo social network della storia in grado di retribuirci per utilizzarlo: a differenza della più nota piattaforma di Zuckerberg, i ricavi prodotti dalle pubblicità sul sito vengono spartiti fra gli utenti, il tutto in base alla propria attività e successo del profilo (incluse visite) e post.
Tsu, è una community di utenti che ci permette di interagire con i nostri amici, scambiare messaggi, aggiungere nostri stati, postare delle foto e ricevere delle notifiche di aggiornamento dagli account che ci interessano; consentendoci però, l’integrità dei diritti sui nostri contenuti pubblicati.
Per entrare a far parte di esso faticheremo molto di più (rispetto ad un’altra rete sociale): oltre a dover inserire i nostri dati principali, dovremmo conoscere almeno un utente del sito (già dentro), ed inserire il suo “codice” nella fase iniziale di registrazione.
La nascita di questo progetto vincente, è collegata alla creazione della LLC: una società texana, fondata il 7 febbraio del 2008 da Sebastian Sobczak, Drew Ginsburg e Thibault Boullenger. La piattaforma digitale è stata lanciata ufficialmente verso la fine del 2014; i creditori americani hanno sostenuto Tsu, con un investimento di oltre 7 milioni di dollari.
Ora sappiamo chi sono i suoi ideatori, ma non da chi hanno trovato ispirazione: secondo Wikipedia, Ed O’ Bannon (ex cestista statunitense, passato in NBA e in Italia), leader della O’Bannon v. NCAA (azione collettiva antitrust), avrebbe fatto causa alla National Collegiate Athletic Association (considerata l’associazione sportiva universitaria più famosa del mondo) per l’utilizzo illecito delle fotografie di ex studenti atleti ai fini commerciali. Lo scopo del nuovo sito, è di trattare l’utente come un socio (e non un prodotto) con cui condividere i ricavi dei dati venduti agli inserzionisti, che hanno consentito (oltre alla crescita di esso stesso) anche un risarcimento per l’utente. Tsu è stato inoltre paragonato ad Ello: un social network che rifiuta di vendere i dati dell’utente, nato nel marzo del 2014 dalla mente di Paul Budnitz e Todd Berger.
Dalla maglia in cashmere alla minibag scintillante: ispirazioni concrete per un dono che fa dire…
Da gennaio 2025 arriva un nuovo sostegno per le madri lavoratrici: l’INPS conferma l’avvio dell’aiuto…
Il rallentamento dell’inflazione prosegue: secondo i dati ISTAT, a ottobre i prezzi al consumo crescono…
Con un po’ di pianificazione e qualche accorgimento, volare in Europa per un weekend può…
Arroccata su uno sperone di tufo e raggiungibile solo a piedi, Civita di Bagnoregio continua…
Fare la spesa senza svuotare il portafoglio è possibile: bastano attenzione, strategia e un pizzico…