Il logo Citroen
André Citroen diede inizio alla propria carriera di imprenditore nel 1902, attraverso la produzione di particolari ingranaggi a doppia elica, in una piccola officina che nel giro di poco tempo, trasferì nella zona nord di Parigi. Sei anni dopo, il francese fu assunto come direttore della casa automobilistica Mors, riuscendo a risollevare in breve tempo le sorti della società e il giro d’affari collegato ad essa.
Con lo scoppio della prima guerra mondiale, André Citroen decise di costituire una fabbrica adibita alla produzione di granate, situata nella zona ovest della capitale transalpina: Nel giugno del 1915, la produzione contava 1500 pezzi prodotti giornalmente. Nel giro di due anni arrivò a produrre ben 50 mila unità, grazie ai principi del taylorismo, appresi da Citroën dopo un illuminante incontro con Henry Ford negli Stati Uniti.
Terminato il sanguinoso conflitto, l’11 novembre del 1918 la fabbrica di granate fu convertita alla produzione di autovetture: la storia della Citroen (come la conosciamo ora) ebbe inizio così.
Poco più di un anno dopo venne presentata la Type A: doveva essere il primo passo verso una rivoluzione della neonata casa automobilistica, ma a causa di problemi economici e organizzativi, entrò in commercio soltanto nell’estate del 1919.
La Citroen riuscì a superare indenne le prime difficoltà anche grazie al cospicuo aiuto di Lucien Rosengart, che rimase proprietario di una parte delle quote azionarie fino al 1923.
Dopo pochi anni colmati da successi e delusioni, la società riversò nuovamente nei problemi finanziari. La banca Lazard iniziò a collaborare con l’azienda parigina, ed entrò successivamente nell’amministrazione, attraverso sette suoi emissari, non molto graditi da André Citroen; che nel 1930, cessò definitivamente ogni rapporto con l’istituto.
Tuttavia, il 21 dicembre del 1934 la casa automobilistica entrò in liquidazione e le condizioni di salute non aiutarono il fondatore, che fu costretto a cedere definitivamente tutte le sue quote alla Michelin e morì poco tempo dopo.
Verso la fine degli anni 60 il 49% della Citroen passò di mano ai torinesi della FIAT, intenti ad acquisirla completamente nel giro di poco tempo: per via di questioni burocratiche col governo francese l’affare saltò e la situazione dell’azienda peggiorò nuovamente.
Nel maggio del 1976 la società passò di mano ad un’altra grande casa automobilistica, dando vita al “Gruppo PSA Peugeot- Citroen” che la controlla tutt’ora.
La casa automobilistica francese è famosa in tutto il mondo per aver partecipato a numerosi eventi di categoria rally, tra cui il WRC (9 titoli con Sebastien Loeb) e la Parigi-Dakar (conquistata nel 1991-1994-1995-1996).
[Photo by citroen.it]
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