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Alfa Romeo Giulia: gioiello delicatamente aggressivo

Alfa Romeo Giulia
Una splendida giornata a Balocco con la Alfa Romeo Giulia. Ecco il nuovo gioiello di casa Alfa Romeo: un ossimoro capace di stregarci tutti.

La vista è il senso in grado d’interpretare più rapidamente la bellezza. La Alfa Romeo Giulia colpisce la nostra vista in modo fulmineo. Lo sguardo ci fa capire alla velocità del pensiero che la nuova berlina Alfa Romeo esprime un ideale di bellezza sapientemente miscelato di stile moderno e richiami classici. Il design di questo modello trasmette in un istante un turbinìo di emozioni che accendono la fantasia e s’insinuano nel profondo dell’anima di ogni vero appassionato.

Alfa Romeo Giulia

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Alfa Romeo Giulia: seducente

La Giulia è uno di quei rari prodotti della tecnica in grado di provocare sensazioni analoghe a quelle che solo una donna affascinante sa procurare. “L’automobile è femminile. Questa ha la grazia, la snellezza, la vivacità d’una seduttrice”, sentenziava Gabriele D’Annunzio nel 1920, rispondendo a Giovanni Agnelli che gli domandava se fosse più adatto associare l’automobile al genere maschile o a quello femminile. Parola di poeta. Quindi è il design il migliore alleato del costruttore nella sua battaglia per conquistare il cliente, a volte anche più del prezzo. Per cui la Giulia ha già compiuto gran parte della propria missione prima ancora di arrivare dai concessionari. Allora guardiamola ancora una volta, questa signora che sa trasformarsi da raffinata lady di gran classe ad amante focosa e selvaggia. Soffermiamoci su quest’ultima personalità, espressa dalla Giulia Quadrifoglio. Non si può vivere con l’amante ma è lei a dare un sapore piccante all’esistenza. Allo stesso modo non sarà la Quadrifoglio a determinare il successo commerciale della Alfa Romeo Giulia ma è certamente lei a catturare i sogni di tutti. E’ la sintesi perfetta tra forma e funzione. Osserviamola davanti. Immediatamente notiamo cattiveria da sportiva ed eleganza del puro Made in Italy, soluzioni estremamente attuali ed un richiamo palese ad una storia più che centenaria. Le gigantesche prese d’aria in cui s’incastra il celebre scudetto urlano “Alfa Romeo” in tutte le lingue del mondo: è il cosiddetto “trilobo” che esordì alla fine degli anni Quaranta e ha accompagnato le creazioni più belle di questa casa, soprattutto negli anni Cinquanta. Ma non è solo un gioco estetico: c’è soprattutto la necessità tecnica di far respirare il devastante motore V6 da 510 cavalli. Così come sotto il paraurti lo splitter in vera fibra di carbonio ha realmente lo scopo di separare i flussi d’aria per convogliarli in modo efficiente sotto la scocca.

Gli “occhi”, cioè i fari, hanno invece un aspetto totalmente moderno. Sono affusolati, allo stesso tempo belli e cattivi. Saliamo con lo sguardo e notiamo i rigonfiamenti del cofano che suggeriscono potenza ma rappresentano anche una rassicurante pulizia geometrica. Infine i montanti salgono sul tetto disegnando una specie di “A”: questo è un preciso richiamo all’omonima antenata, cioè la Giulia del 1962.

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Il design

Camminiamo intorno all’auto e ammiriamone il profilo. Anche qui troviamo il perfetto equilibrio tra stile ed esigenze tecniche. L’ordine imperativo dato ai progettisti era disegnare una berlina che oltre ad essere spaziosa ed elegante fosse soprattutto guidabile come una vera Alfa. Di conseguenza era indispensabile realizzare un perfetto bilanciamento delle masse per garantire quella tenuta di strada che, per un’auto che porta lo stemma del Biscione, deve essere non meno che leggendaria; ma ci si deve anche stare seduti comodamente davanti e dietro. Ecco allora che troviamo sbalzi molto corti per non sprecare spazio; il cofano è parecchio lungo per ospitare il V6 2.9 disposto longitudinalmente, ma allo stesso tempo collocato in posizione arretrata, essenzialmente un motore centrale dietro l’asse anteriore. Inoltre il passo (distanza tra i due assi) molto lungo fa sì che il peso dei passeggeri posteriori vada a scaricarsi esattamente sulle ruote, migliorando così la motricità (trazione posteriore, ricordiamolo).

I particolari

Estetica e funzione, di nuovo: la presa d’aria sulla fiancata per raffreddare i freni carboceramici svolge il compito primario di smaltire l’enorme calore generato durante le violente frenate ad alta velocità (questa macchina raggiunge i 307 Km/h e frena da 100 a 0 in 32 metri), però si raccorda anche perfettamente con l’incavo che parte dalla maniglia posteriore e scorre lungo l’intero profilo, raccordandosi al parafango in una sorta di lunga linea tangenziale. L’effetto dinamico è completato dall’immancabile minigonna, decorata da un elemento in carbonio.
Non dimentichiamo il preziosissimo triangolo bianco con quel curioso simbolo verde. Recitiamo qui la proporzione magica dell’automobilismo italiano: il Quadrifoglio verde sta all’Alfa Romeo come il Cavallino rampante sta alla Ferrari. Non serve aggiungere altro.

Eccoci al posteriore, quello che in strada potremo vedere brevemente mentre la belva si allontana velocissima da noi. Qui la Alfa Romeo Giulia mostra il suo lato più aggressivo. I quattro terminali di scarico cromati affiancati diagonalmente seguono la linea del paraurti che a sua volta deve cedere alle esigenze del lungo estrattore, anch’esso reale: sporge infatti parecchio, perché è un vero diffusore aerodinamico come quello delle auto da corsa, il quale effettivamente spinge fuori dalla coda l’aria a bassa pressione che scorre sotto il vero fondo piatto carenato. Nessun giochetto di marketing, qui è tutto vero. Chiudiamo con i fanali che riprendono la sagoma dei gruppi ottici anteriori e l’elemento in fibra di carbonio che “rinforza” l’angolo del bagagliaio; la forma a scalino è un altro omaggio alla Giulia antica, la cui coda seguiva lo stesso disegno.

La Alfa Romeo Giulia non ha le stesse caratteristiche della Quadrifoglio, ma è altrettanto seducente. Qui non serve la fibra di carbonio, le prese d’aria hanno dimensioni contenute. Nelle motorizzazioni troviamo degli eccellenti quattro cilindri 2.0 a benzina e 2.2 diesel che vanno da 150 a 280 cavalli, a seconda delle configurazioni e dei mercati. Qui Giulia si trasforma nella “moglie”, la compagna di tutti i giorni amichevole, affidabile e comprensiva che ti sta sempre accanto ma con la quale puoi divertirti. E tanto. Gli interni, curati dal team di design del Centro stile Alfa Romeo diretto da Inna Kondakova, sono davvero ricercati. Gli esterni sono stati affidati alla squadra di Alessandro Maccolini. Tutti gli allestimenti della Alfa Romeo Giulia sono da vera premium; sempre tecnologicamente all’avanguardia, eleganti in chiave sportiva nelle versioni normali e sportivi in chiave “racing” nella Quadrifoglio. La moglie e l’amante, appunto. Un’auto delicatamente aggressiva: un ossimoro che solo Alfa Romeo poteva partorire. Cosa vuoi di più?

Per saperne di più visitate il sito ufficiale Alfa Romeo.

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